mercoledì 4 settembre 2013

L'Attenzione-Alberto Moravia

Ancora una volta mi fiondo su un romanzo di Moravia, come si noterà è tra i miei autori preferiti. Ne "L'Attenzione" si origina la "disattenzione", e questo è chiaro dalle prime pagine del libro. Possiamo parlare piuttosto della stesura di un diario, che lo stesso protagonista ci svela essere in seguito il racconto che il lettore ha per le mani. Dietro al personaggio principale sembra celarsi lo scrittore Moravia che con esso condivide non pochi punti, sembra quasi una confessione di pensieri inconfessabili, gettati con la penna nello scrigno di un libro che usa per celare la propria anima. 
L'incesto è l'indiscusso protagonista e per comprenderne fino in fondo le recondite sfaccettature, Moravia ne scardina i segreti attraverso l'immagine che la più antica mitologia ci ha donato, retaggio di una cultura millenaria: Edipo. L'esegesi della tragedia più nota di Sofocle ci viene esposta con chiara precisione attraverso semplici analogie tra Edipo e il "disattento" protagonista del romanzo. L'ossessione del proibito è forse l'unico legame che si riallaccia a romanzi come "La Noia". Attraverso lo scudo di un racconto/diario, Moravia tratta quell'argomento tabù della tragedia dell'incesto, risultato di una disattenzione perpetrata nel tempo, di chi sa ma non vuole sapere, di chi soffre nell'ottenere i propri colpevoli desideri esauditi.

Nonostante non sia tra i suoi romanzi più noti è interessante sapere che esiste la versione cinematografica del romanzo, che merita una visione, almeno per soddisfare la curiosità di sapere che volto il regista dona alla figliastra tanto minuziosamente descritta dall'autore e ossessivo oggetto del desiderio, enormemente disatteso, del protagonista.


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