Vi siete mai chiesti quale sia la provenienza dei prodotti che quotidianamente acquistate presso i supermercati, ai quali con cieca fede vi affidate? In questo libro Ciccarese instilla forti dubbi sull'affatto etica filiera produttiva di buona parte dei prodotti consumati nella nostra società.
La competenza dello studioso agrario è lampante. Infatti Ciccarese ci svela gli ingredienti nascosti in numerosi alimenti che spesso, più per abitudine, acquistiamo senza soffermarci troppo sulle varie diciture e codici alimentari esposti per legge e poco comprensibili ai consumatori. Alla fine si tratta di porsi una semplice domanda: conosciamo davvero gli ingredienti di ciò che mangiamo? Pare proprio di no.
Ciccarese ci mostra come raccogliere informazioni sui cibi che mangiamo, partendo dalla lettura delle etichette e dai confronti tra i numerosi prodotti in vendita. Le pubblicità vanno diffidate perché hanno spesso il solo scopo di convincerci all'acquisto e non certo di farci sapere cosa contengono i prodotti. L'unica nostra difesa è la conoscenza e preparazione sui contenuti alimentari, rinunciare agli acquisti presso le grandi catene distributrici e acquisire i una nuova consapevolezza etica che ci porti a gustare i prodotti di stagione a km zero, affidandoci preferibilmente ai produttori locali.
Nonostante l'inchiesta sul cibo trattata da Ciccarese sia interessante e ben esposta è però, a mio avviso, incompleta vista l'assenza di dati bibliografici. Questo aspetto rende impossibile risalire alle fonti delle statistiche esposte e delle scoperte fatte in campo alimentare, sia che si tratti di vino, pesce, frutta o caffè. Un vero peccato. Sarebbe stata utile proprio come punto di partenza per permettere al lettore di approfondire la filiera produttiva di ogni singolo cibo trattato. Una vera mancanza che rende questo libro utile solo per sensibilizzare le coscienze ma decisamente insufficiente per capire le complessità celate dalle industrie alimentari che proprio grazie a questa ignoranza gonfiano i propri portafogli.
Cos'altro aggiungere. Si tratta alla fine di una lettura sbrigativa e poco approfondita che consiglio a chi non si è mai posto domande sulle produzioni dei cibi che mangia, ma con l'auspicio che questo libro lo spinga a ricercare informazioni più approfondite sulla piaga del XXI secolo: l'industria alimentare.

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