giovedì 25 agosto 2022

Orizzonti Mentali

 Immaginate di pescare un volume qualsiasi dalla libreria, sfogliarlo e poter ricordare intere frasi, concetti e argomenti senza alcuno sforzo di memoria, con la capacità di recuperare, in qualsiasi momento, ogni informazione appresa nel corso del degli anni. È possibile imprimere dei ricordi nella profondità della mente in modo da viverli come fossero parte del proprio bagaglio di esperienze?

Leggere ha sempre il suo fascino, insomma, se hai la fortuna di trovare il giusto libro in grado di catapultarti verso luoghi e situazioni distanti dalla propria quotidianità. Ma supponendo che il libro sia degno di essere frammentato in citazioni di più o meno breve entità, come è possibile ricordarle in qualsiasi momento? I guru dalle incredibili doti mnemoniche non mancano di spiegare come sviluppare l’invidiata dote e spesso si passa da un corso in pochi step a webinar più strutturati capaci di svelare i grandi segreti che si celano nella mente umana


A distanza di anni mi accorgo che le tecniche di apprendimento mentali hanno sempre catturato la mia attenzione nella speranza di trovare un metodo per vincere le angosce dello studio, e se scavo nei miei ricordi non manco di stupirmi che già in terza superiore un compagno di classe mi propose un corso miracoloso, al quale suo fratello maggiore si era già iscritto. Il corso si proponeva di incrementare le capacità di velocità di lettura e memorizzazione fotografica dei paragrafi, insomma il sogno proibito di tuti gli studenti pigri come me.


Ho sempre avuto difficoltà nel ricordare un libro di studio, un romanzo o un saggio a distanza di tempo. La nebbia che avvolge i miei ricordi sembra ispessirsi col passare dei mesi o anni e già dopo poche settimane sento che i vari fatti e aneddoti, in precedenza apparentemente impressi nella mente, di colpo svaniscono come ghiaccio al sole, costringendomi a riprendere in mano il volume appena riposto.    


Una mia tecnica personale è quella di associare il passo che mi suscita interesse con qualche argomento, anche figurativo, che già ho ben assorbito o di cui sono competente, cercando di creare una ramificazione dei ricordi. Ma quando le letture sono numerose questa mio approccio inizia a dare i suoi primi cedimenti. Una soluzione l’ho trovata nella pratica archivistica. Associo gli argomenti al libro che conservo nella libreria per poi memorizzare fotograficamente la sua ubicazione e consultarlo al momento opportuno, quando emerga la necessità di un approfondimento o dettagli di quelle letture che mi hanno particolarmente colpito.


Nonostante tutti i falliti tentativi di implementare la memoria, la costante è quella di non rinunciare, anzi, piuttosto di insistere con pervicacia nell’applicare le regole di attenzione e concentrazione durante la lettura. Ho sempre visto il cervello come un “muscolo” a modo suo, che se non sollecitato tende a deteriorarsi, un pò come chi dedica troppo del proprio tempo alla sedentarietà e poco all’attività fisica. Nel mentre possiamo sempre seguire chi ha sviluppato doti migliori delle nostre e applicare ogni nuovo approccio o tecnica per la memoria meglio adattabile alla nostra personale individualità. Alla fine la palestra è sempre la stessa: leggere.

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