Eccoci con una nuova recensione. Devo ammetterlo, questo libro mi ha dato non poche difficoltà, soprattutto perché la noia mi teneva agguati dietro ogni pagina; sarà ormai tre anni che l'ho acquistato e tra letture e interruzioni alternate non mi decidevo proprio a proseguire tutto d'un fiato fino alla fine, come ogni romanzo meriterebbe di esser letto.
Di sicuro ostacolo è stata la sensazione filosofica che ho percepito alla prima lettura; un fiume di parole che circonda ogni minuziosa descrizione, pensiero o azione del noto Imperatore. L'ultima settimana è stata quella decisiva, ho ripreso da capo il romanzo e non ho desistito finché non ho sfogliato ogni singola pagina, trovando la chiave di lettura che mi ha consegnato una visione d'insieme ben lontana dal pregiudizio che tre anni prima mi impedì di aggiungere anche la Yourcenar alla mia libreria.
Il titolo rappresenta appieno il personaggio: saggio, vendicativo quando occorre, che non tiene un diario ma bensì delle memorie sfogliate assieme al lettore e con cui si stupisce.
Le accuse che dietro il personaggio vi sia l'autrice non sono una novità e del resto anch'io ho abbracciato la stessa teoria, ma a posteriori mi rendo conto che se visto come romanzo storico tutto l'intreccio di vicende descritte assumono la loro giusta collocazione. La Yourcenar non si limita a dar vita ad un uomo anziano che sprofonda nei propri ricordi, ma attraversa i secoli, cerca un punto di congiunzione, li condensa, senza lasciare il lettore allo sbando, piuttosto ponendo dei segnali visibili che sono le vicende storiche tratte da tutti gli studi e fonti antiche a Lei giunte.
Ovviamente un romanzo storico non ricerca la mera verità, forse irraggiungibile, ma necessita di una forma, di essere vestita, perciò ricorre ad accorgimenti letterari che abbelliscono tale verità, che la pongono di fronte a dei percorsi che l'autrice sceglie e che seguono un tracciato narrativo chiaro e definito. Adriano raggiunge quell'umanità che la Storia non può dare ma che sappiamo si nasconde in ogni azione intrapresa e scolpita nel marmo dell'antica Roma.
Proprio Roma non è posta in rilievo, forse volutamente, per rispecchiare la stessa vita dell'Imperatore che stette lontano dall'Urbe per la maggior parte del suo operato al servizio di Roma. Compaiono le sue campagne militari più rilevanti e i suoi monumenti, eterna testimonianza del suo passaggio, un segno nel marmo, negli edifici, nelle sculture che sbiadiscono lentamente, statica memoria di quanto siamo piccoli in confronto allo scorrere dei secoli che scandiscono il loro passaggio riducendo in polvere anche il più tenace dei materiali.
Tutto, della vita del successore di Traiano, viene affrontato con meticolosa accuratezza: amori, incertezze, convinzioni, errori, sentimenti che non sono esclusivo appannaggio dei migliori ma segni in cui tutti noi riconosciamo le nostre quotidiane esperienze.
Alla fine si tratta della Vita e di questo credo la Yourcenar volesse approfondire le più intime sfaccettature, quasi in un faccia a faccia tra Lei e il suo personaggio di cui non v'è dubbio, condivideva decisamente la passione per il viaggio e la scoperta, come io nel mio viaggio di lettura ho scoperto questo romanzo.

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