Giovane corrispondente agli inizi di carriera, in questo libro, raccolta dei numerosi articoli inviati a Der Spiegel, Terzani ci racconta con appassionato entusiasmo le vicende che hanno portato gli americani ad abbandonare Saigon e i vietcong del Fronte Rivoluzionario ad unire un popolo diviso da un secolo di invasioni coloniali, crimini, bugie e guerre civili pilotate da interessi internazionali.
Nonstante lo scarso successo della sua prima pubblicazione, nel 1973, il libro sarà in seguito rivalutato come la guida per un corretto approccio alla 'rivoluzione'. I dispacci contenuti nel volume ci catapultano nelle vicende politiche dei vietnamiti. Terzani ci racconta le curiosità più significative per poter comprendere la cultura vietnamita, distante anni luce dalla vita occidentale.
Il reporter non nasconde la sua simpatia per i 'nemici' americani, i vietcong, vietminh. E proprio questa sua vicinanza alla causa del popolo vietnamita ci aiuta a comprendere meglio chi sono gli aggressori e chi gli occupati. Si tratta dopotutto di una vicenda storica che abbiamo perlopiù appreso dalle fonti occidentali americane, che di certo non approfondiscono i dettagli dei propri delitti e abusi nei confronti di un popolo, la cui unica colpa è quella di vivere nella semplicità delle attività agricole e tradizionali del proprio antico passato. Terzani di questo ci racconta. Delle tradizioni, della bellezza di un popolo che ricerca le proprie origini e identità, e che non è interessata a un pacchetto preconfezionato di valori e ideali americani. Non tutti subiscono il fascino della nazione a stelle e strisce, anzi i vietnamiti si rivelano essere il primo popolo a cacciare e sconfiggere quella che è considerata la nazione occidentale più potente del ventesimo secolo.
Bignami della rivoluzione a regola d'arte, consiglio la lettura di questa prima pubblicazione di Terzani, almeno per chi vuole comprendere le ragioni di un popolo che pur di ribadire la propria indipendenza non ha avuto il timore di reagire.
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