Nel segno della pecora-Haruki Murakami

Terzo romanzo del noto scrittore giapponese. Si tratta di uno dei suoi primi esordi, in cui si viene immersi nel suo mondo onirico, filtrato da un caleidoscopio in grado di sfumare i colori della narrazione. Murakami non scrive per un pubblico esigente, ma chi lo legge esige di essere rapito, di staccarsi da terra per volare oltre le pagine che trattengono l'inchiostro delle parole. Realtà e sogno si fondono in un tutt'uno, una miscela esplosiva di situazioni, metafore, forse di allegorie. 

Un pubblicitario, viene minacciato di trovare una pecora, presente in una foto pubblicata mesi prima,  a partire da questo momento la sua vita prenderà una nuova piega. Il fascino del protagonista è che ricorda in un qualche modo noi stessi, sembra di vedere il proprio riflesso di spalle allo specchio, mentre il nostro sguardo cerca di vedere chiaramente oltre la nostra immagine. 

Murakami sa come intrattenere i lettori, i suoi sogni ci avvolgono, l'ambiente è onirico e ne sentiamo l'attrazione. La trama ha quasi un carattere  investigativo, fa si che non si posa far a meno di terminare il libro nel più breve tempo possibile,  per poter scoprire al più presto che significato abbia il simbolo della pecora, forse più profondo di quanto possa apparire. 

I co-protagonisti hanno un'aurea mistica come il Sorcio, il Maestro e il professor Pecora, o un semplice intuito come la ragazza dalle "orecchie bellissime", tutti intenti a  sostenere i pilastri dell'illusione che Murakami ha racchiuso nelle pagine del libro. Tutto verrà svelato, unico prezzo da pagare è la perdita delle proprie convinzioni, superflue nei sogni dello scrittore, perciò allacciate le cinture e lift off.

A questo punto diamo un giudizio. Considerato che Murakami è un proficuo scrittore da ormai molti anni, mi terrò cauto con un 3/5, nell'attesa di leggere altri suoi libri e poter così rivedere la mia scala di gradimento.