Ottocentotrentadue pagine dividono la realtà dal sogno; impalcature e muri, spesso eretti da noi stessi vengono demoliti con maestria da Murakami, chiarendo che l'unico modo per superare questi ostacoli è decriptare gli eventi che Okada Toru vive nell'arco di un anno, forse il più strano della sua vita.
I capitoli sono disposti come ritagli di giornale messi in ordine sparso su una morbida trapunta di un letto matrimoniale. Sono ritagli di episodi, accadimenti, incontri facilmente ascrivibili alle passioni umane o forse ad eventi imprevedibili: una telefonata da parte di una sconosciuta, un tradimento, un divorzio.
Tutto ha inizio con un episodio all'apparenza insignificante, la perdita di un gatto; a partire da questo momento la noiosa vita di Okada Toru si avvia ad essere scossa da un torrente di imprevedibili situazioni ai quali il nostro protagonista non può sottrarsi.
Murakami è, come ci ha ormai abituato, un maestro dell'onirico, in grado di far beccheggiare la fantasia tra reale e irreale. I personaggi, dall'aspetto caleidoscopico, sembrano frutto dell'assurdo ma si rivelano invece le guide che spingeranno Okada ad affrontare eventi del passato e questioni irrisolte, sepolte nel proprio subconscio. Riuscirà a ritrovare la strada della felicità il nostro protagonista? E' mai stato veramente felice?
Okada verrà aiutato a trovare il sentiero che porta a se stessi; amici e nemici hanno tutti un ruolo, e volente o nolente dovrà scegliere il proprio, perché spesso l'indifferenza alla vita è comunque una scelta alla quale non ci si può sottrarre.
Okada verrà aiutato a trovare il sentiero che porta a se stessi; amici e nemici hanno tutti un ruolo, e volente o nolente dovrà scegliere il proprio, perché spesso l'indifferenza alla vita è comunque una scelta alla quale non ci si può sottrarre.
Il romanzo spinge a riflettere su quel bivio che a trent'anni un pò tutti affrontiamo, quello che fa ripercorrere il proprio passato, le scelte compiute, i traguardi raggiunti, per poi volgere lo sguardo al futuro. Non esistono certezze nell'affrontare le sfide della vita; il porsi obiettivi concreti sono il segreto per colmare quella sensazione di vuoto che spesso avvolge le nostre coscienze. Murakami sa mettere nero su bianco quei dubbi esistenziali che spesso rimbombano nel nostro animo poco prima di cadere nel sonno profondo del mondo onirico in grado di mostrarci le vie più disparate al fine di ottenere tutto ciò che desideriamo, fors'anche la felicità; breve guizzo dell' appagamento dei fugaci desideri umani.
Si tratta di un libro difficile da giudicare, alcune parti possono essere davvero avvincenti altre seguono un ritmo sincopato annullando il climax raggiunto anche solo poche righe prima, forse è più giusto inquadrarlo come un libro "adattabile" a ogni lettore ma che richiede dei prerequisiti di capacità analitica, cioè di essere in grado di abbandonarsi alla voce narrante di Okada, voce presa in prestito dal nostro 'io' pensante, che per ottocentotrentadue pagine sarà il nostro accompagnatore letterario.
Ora, se un giudizio devo apporre, credo che 3/5 sia il meritato grado di apprezzamento, tenendo conto della scorrevolezza, linguaggio, contenuto ed esposizione della trama. Non resta che attendere di leggere un altro romanzo di Murakami, di cui ho un presentimento: non mi deluderà!

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