martedì 22 agosto 2017

Gianni Rocca-I Disperati

Assistito da una nutrita bibliografia essenziale sull'Aeronautica italiana e dall'immancabile consultazione dei tre volumi di Renzo De Felice, Gianni Rocca descrive a grandi tratti, forse i più significativi, la nascita di questa Forza militare.

Dai temerari esordi degli anni Venti fino agli acrobatici successi del <<balbismo>>, Rocca puntualizza la grande preparazione dei singoli piloti in contrasto all'inadeguato supporto delle macchine belliche, incapaci di stare al passo coi tempi a causa dell'ottusità fascista e retriva concezione imprenditoriale ancora diffusa in Italia.
Sordo e cieco di fronte alle evidenti carenze strutturali dell'apparato bellico, Mussolini e i suoi peggior lacchè trascineranno la Patria in una inesorabile e sanguinosa sconfitta che porterà l'Italia nella guerra civile.
Nel volume trova spazio anche la politica che portò la nazione alla guerra, i dettagli sui rapporti fra il Duce e il Fuhrer, ma soprattutto ampio spazio viene dato all'Aeronautica, i suoi successi in campo civile, sia gli eroismi in campo militare che andarono a scontrarsi con l'evidente impreparazione tecnica e gestionale dei vertici militari.

Nomi del calibro di Balbo, Valle, Pricolo, capi di Stato Maggiore dell'Aeronautica italiana, dimostrano di essere inadeguati alle esigenze militari che il conflitto mondiale avrebbe richiesto, annichilendo qualsiasi speranza di poter recuperare gli anni persi inseguendo primati e prestigio da rifilare alla propaganda fascista a caccia di consensi popolari.

L'appellativo di "disperati" non disattende le considerazioni oggettive degli accadimenti avvenuti nei diversi teatri di guerra: dal cielo al mare fino al conflitto terrestre. Tutto a dimostrazione della sconsiderata incapacità dei vertici militari nell'addestrare le Forze Armate, pianificare e ottimizzare le risorse dei diversi reparti che perlopiù non sapevano combattere nelle missioni notturne, non possedevano le più recenti tecnologie come il radar, ma soprattutto non erano in grado di cooperare tra loro, gettando così le fragili basi di un conflitto perdente in partenza.

In tutto questo disordine e confusione tutte le speranze venivano riposte nei singoli eroi, protetti dalla buona stella e da forti dosi di coraggio e incoscienza. Questi si lanciavano in rischiose operazioni, spesso mortali, in cui trovarono gloria eterna cognomi del calibro di Buscaglia o Faggioni.

Un acquisto obbligato per chi desidera avere una sintetica e oggettiva narrazione degli eventi bellici che coinvolsero la "disperata" Aeronautica italiana (di recente ristampata dalla Mondadori) che nulla aveva da invidiare ai corpi d'élite della Raf e Luftwaffe.

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