Spazio, tempo, relatività, quanti, materia, passato, presente e futuro. La Vita racchiude ogni sconosciuto mistero e la Scienza cerca di scardinare ogni particella di quell’oscuro e misterioso ignoto che spinge singoli uomini illuminati e dotati di grandi menti a scardinare ogni evento fisico, manifestazione naturale e accadimento cosmico per ridurlo in sublimi formule in grado di descrivere i misteri macro e microscopici che interferiscono nel nostro affannato quotidiano.
Concepire la complessità diventa accessibile alle masse, attraverso la passionata e prodiga comunicativi di Wilczek. Le acute intuizioni che svelano i misteri del mondo spingono la mente umana ai confini estremi delle sue capacità di elaborare teorie astratte che hanno trovato fondamento solo nelle recenti sperimentazioni scientifiche e progresso tecnologico che sembrano ormai aver varcato le soglie dell’immaginazione umana. Ormai è la fantascienza ad attingere idee dalle ricerche scientifiche e non viceversa. I tasselli che costituiscono la dimensione quantica dello scibile umano diventano come un’enorme immagine composta di imprevedibili pixel la cui posizione si svela solo quando lo sguardo della curiosità si sofferma a rilevarne l’esistenza.
Eppure non tutto è conoscibile e anche l’analitica capacità di sviluppare teorie e nuove scoperte trova i suoi confini nell’inspiegabile dove la percezione spirituale sembra essere l’unica guida e vibrazione che l’uomo è in grado di percepire. Come per tanti altri scienziati, anche Wilczek ammette determinati limiti dello scibile umano. Non necessariamente un’esistenza spirituale implica un’assenza di acume o mancanza di capacità analitiche e ragionamenti di puro approccio sperimentale. Le più grandi scoperte scientifiche sono spesso spinte proprio dalla medesima fede che ritroviamo nelle menti più semplici dell’umanità che trovano risposte concrete alle proprie aspirazioni. La spiritualità diventa un impegno che vincola chi ha fede, soprattutto nel campo scientifico che si trova spesso in ambiti di pura irrazionalità a dover addentrarsi nella dimostrazione di eventi non misurabili, non visibili o percepibili, ma i cui effetti sono rappresentati dall’assenza stessa di ciò che causano o non causano.
I misteri irrisolti come il Big Bang lasciano ancora spazio all’inspiegabile presenza di una Verità Superiore che sappiamo esser presente ma alla quale vorremo applicare un’etichetta, spuntarla come “risolto”, per poter così muovere lo sguardo alla ricerca di altre grandezze nel tentativo di colmare quella misteriosa distanza che cela ai nostri occhi le grandi Verità dell’Universo.
Il “Conosci te stesso” inciso sul tempio di Apollo a Delfi, come il tentativo dell’arte di conoscere se stessi approntato da Schopenhauer ci permettono di intuire quanto poco dell’infinitamente piccolo e infinitamente grande conosciamo, per questo la ricerca non deve fermarsi ma deve seguire ideali di onestà intellettuale che non ne corrompano la grande visione universale di abbracciare una Verità che possa riempire di significato ogni essere umano per privarlo di quello smarrimento sociale che sembra aver avvolto tutte le realtà connesse all’unico vero dio di questo globo: il denaro.
Wilczek ci regala un libro che con poche pennellate a tratti decisi riempie le nostre menti di nozioni scientifiche e curiosità accademica allargando la nostra visione d’insieme del mondo che ci circonda. Questo lo fa percorrendo i grandi passi compiuti dai maestri che lo hanno preceduto, enfatizzando i passaggi cardine delle scoperte che hanno rivoluzionato le grandezze dei sogni umani, liberando i sogni dai vincoli di società ataviche impegnate a tutelare la loro mediocre i ignorante presenza nelle vite dei comuni mortali, come zavorre del libero pensiero, costretto ad attendere l’arrivo delle rivoluzioni per liberarsi dalla morsa dell’ottusità.

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