Un vero classico, secondo solo alla Bibbia. La trama di Antoine de Saint-Exupéry è tra le più conosciute, citate e commoventi mai scritte, un piccolo manuale per le anime afflitte dalle difficoltà della vita. Antoine tenta di indicare la strada a chi si è perso nel deserto dell’inquieta solitudine e il Principe si staglia come un faro nel cielo stellato per guidarci tra le più avverse e insensate abitudini umane.
Il biondo Principe proviene da un altro pianeta ma il suo spirito è molto più prossimo e caloroso di qualsiasi bontà umana sia mai stata concepita. La sua ingenuità, correttezza e semplicità lasciano riflessioni in grembo al lettore attento alle sfumature più virtuose della narrazione. Quello che si presenta come un racconto per ragazzi nasconde immense profondità della psiche, affrontando temi universali che affliggono prima o poi chiunque: le relazioni.
Antoine scrive per il bambino nascosto in ogni adulto e per far ciò deve presentarsi corredato da disegni infantili ma dall’efficace impatto simbolico. Ogni pianeta rappresenta un’assurdità umana insita tra gli adulti. Ogni insensatezza viene ridotta ai minimi termini svelandone l’assurda pratica alla quale non badiamo nel quotidiano trascorrere della vita.
La ricerca di un senso al trascorrere del tempo deve aver afflitto anche l’avventuroso scrittore, scomparso nei flutti della Baia degli Angeli insieme al suo Lightning e portando con se i segreti di un pilota ormai troppo vecchio per lanciarsi in avventure di un mondo in totale mutamento sociale dove un uomo di sifatta sensibilità ben poco spazio avrebbe potuto trovare.
La vita acquista senso nella visione di un percorso, per alcuni in quella dell’avventura o più semplicemente del rischio. Il Piccolo Principe è come il suo autore, troppo legato alla sua Rosa per starne distante e pronto a scomparire pur di farne ritorno. Il morso del serpente che volontariamente si infligge il Principe, è quello delle acque per Antoine, ma il destino comune è quello di una fama eterna che attraversa decadi di passioni umane che in qualche modo ricorda quella frase del Boss, cantata sui più grandi palchi del mondo: <<everything dies, baby, that’s a fact, but maybe everything that dies someday comes back>>.
Nel cuore della narrazione emerge la morale di tutto questo “sogno”, balzando da una stella all’altra: <<tu sei responsabile della tua Rosa.. >>. Perché questo è ciò che sta affliggendo, forse più che mai, generazioni di persone. Una strenua incapacità di essere responsabili, di andare fino in fondo, di trovare l’essenziale invisibile agli occhi. Un atto di fede, forse la prova più ardua che l’umanità affronta da millenni e che mai come ora sta abbandonando masse di anime smarrite in cerca dei propri “perché”.
<<Gli uomini hanno dimenticato questa verità>>, scrive Antoine attraverso le parole della Volpe, quasi avesse intravisto il declino dell’umanità che si stendeva all’orizzonte, durante i suoi voli in solitaria nei deserti nord africani.
Antoine ha consegnato una piccola speranza sotto sembianza cartacea per seminare chicchi di memoria nelle coscienze future, una speranza con i capelli biondi che si nasconde nell’infanzia di tutti noi.
Per tutti i sognatori che non smettono di credere nelle seconde possibilità, veri miraggi a occhi aperti e promessa di un futuro più che meritato.
Un libro che Trova sempre spazio in tutte le librerie.

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