Primo tra i libri editi dalla “scuderia” GOG, questo interessante volume riassume le vicende politiche, sociali e visionarie di tre personaggi fondamenti del XIX e XX secolo. Apparentemente separati dalle proprie esperienze di studio, Malthus, Darwin e Huxley hanno in comune un nuovo concetto di “uomo” nel futuro della società in costruzione e nella quale noi oggi viviamo. Quelle che inquadriamo come ideologie progressiste di ingegneria sociale, come il controllo delle nascite mediante l’aborto, l’azzeramento delle distinzioni di genere, ‘abolizione del concetto di “padre” e “madre”, l’educazione sociale scientifica a scapito degli studi “classici”, la manipolazione psicologica, la sessualità liquida, si riassumono in quel dispositivo di potere che sempre più balza agli occhi dell’uomo contemporaneo: il Controllo.
Dietro il velo di “tecnica” e “libertà” scopriamo che si nasconde e manifesta la creazione di un radicato dispositivo di dominio e controllo sociale che fonda le sue radici su un modello antropologico mai tentato prima. Quello che Pennetta ricostruisce è una puntuale disamina della situazione presente, figlia di una programmazione passata e che ci proietta in un futuro il cui esito è incerto ma i cui effetti sono determinanti per il nostro distopico presente.
Le tecniche di persuasione, informazione e propaganda presenti nelle politiche americane ed europee sono figlie di un piano delineato fin dagli anni Trenta, contenuti nel libro Mondo Nuovo di Huxley che ci porta a domandarci quanto la nostra società sia il risultato di percorsi aleatori e quanto siano invece siano macchinazioni di singole volontà che i vertici del Sistema fanno propri e iniettano goccia a goccia fino a dimenticare da dove siamo partiti come società. La crisi della famiglia e la perdita dei valori di quella “middle class” spesso tirata in causa come zoccolo duro del progressivo benessere, sono i catalizzatori della rottura tra le generazioni, emerge l’isolazionismo e la competizione esasperata, esacerbati ancor di più durante la quarantena covid.
Sotto attacco sono anche le grandi religioni, viste come retrivo stile morale incompatibile con le istituzioni del bene comune. Ad esempio, una volta stabilito che il matrimonio omosessuale è un diritto universale, le nozze gay diventano il perfetto potente mezzo per eliminare dalla scena pubblica chiunque si professi fedele a una qualsiasi religione monoteistica che su certe pratiche tradizioni fondano la propria moralità. Qui si tratta quindi dello scontro fra una società solida contro quella nuova forma di società, che Bauman ci indicò come “liquida”.
Non meno ambigue sono le organizzazioni benevole Ong che dietro una facciata di disinteressata generosità finiscono per nascondere un sistema ben rodato in cui sono definiti l’accesso a cospicui finanziamenti spesso non trasparenti, appoggi politici dei potenti di turno, credito presso i media e collusione con apparati finanziari, universitari e industriali.
Tutte queste argomentazioni che trovano i loro semi nei citati studiosi del secoli scorsi si traducono nell’attuale sistema globale tuttora in corso di espansione in cui si è vista emergere una cultura omogeneizzata ma non frutto dell’unione di diverse culture, piuttosto, imposizione di una monocoltura di mercato che parla l’unica lingua finanziaria accettata: l’inglese. Si tratta dell’emergere di un uomo nuovo, quello oeconomicus, vera meta finale di un percorso millenario. In questo diabolico disegno trova spazio la distruzione della cultura, impiantando un germe che diffonde l’idea che la qualità dell’insegnamento possa essere garantita dalla disponibilità di mezzi informatici e che l’accessibilità ai dati online sopperisca di fatto alla mancanza delle conoscenze individuali.
Le ultime decadi ci hanno ormai confermato come la conoscenza sia inaccessibile alle classi meno abbienti se non accompagnate e guidate da un percorso “classico” e di ampio respiro che doti gli studenti dei mezzi di critica e analisi per permetta loro di essere consapevoli e produrre autonome valutazioni. Ormai alleviamo le future generazioni ad essere collocate in gabbie per uccelli, come le chiamava Tiziano Terzani, nelle quali la vita di ogni individuo non appartenente alla classe elitaria trova già scritto il proprio futuro in lavori deumanizzati a bassa remunerazione, con assicurata l’incapacità alla protesta sociale, in quanto legata a competenze culturali, ormai assenti nelle masse sedate dalla società dei consumi.
Pennetta ci regala un libro per riflettere su ciò che ci circonda e sull’estensione di movimenti sociali che sembrano autodeterminati ma che nascondo in realtà una macchinosa preparazione scientifico-aristocratica volontà di controllo sulla realtà mondiale, costruendo un percorso non così occulto ed enigmatico come può sembrare ma piuttosto semplice ed efficace e che ci vede tutti coinvolti anche quando pensiamo di essere liberi dal Grande Occhio delle Società.

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