Cosa succede quando la memoria di ciò che ci ha preceduto cade nelle mani sbagliate? Come evitare la strumentalizzazione dei fatti storici allo scopo di piegare gli eventi del passato per giustificare le colpe del presente? Paolo Mieli combatte la distorsione della memoria con l'analisi del disincanto, la schiettezza della mera opinione, libera da qualsiasi gabbia del potere grazie alla separazione che il tempo ha inciso su di essa.
Il tempo. Questo è in effetti il protagonista della ricca raccolta di fatti noti e meno noti che il giornalista ci propone, perché solo il tempo ha la facoltà di ampliare le nostre vedute su ciò che è accaduto: tradimenti, alleanze, guerre e rese della Grande Storia.
Processando le vicende attraverso una suddivisione in tre capitoli, Mieli serve su un vassoio di portata le principali vicende della Grande Storia seguendo una linea che rispecchia più le sue passioni, e forse le legittime curiosità dei lettori, piuttosto che la stretta sequenza cronologica di eventi.
Per gli appassionati di Storia si tratta di una ghiotta occasione, sia per vedere sotto una nuova ottica eventi bellici famosi come la caduta di Costantinopoli, o le vicende sul processo Eichmann (nuovamente attuali grazie all'uscita del nuovo film: La verità negata) o i rapporti tra Churchill e Mussolini, per citarne alcuni. I fatti sono esposti con precisione e accompagnamento bibliografico, oltre che da numerose specificazioni dell'autore, che permettono, eventualmente, di approfondire ogni singolo argomento esposto.
Inutile dilungarsi, quando si tratta di Storia, la lettura vale sempre la pena. Se poi chi scrive è un navigato giornalista, che della verità storica ha fatto la propria missione, non possiamo che esserne lieti e anzi, a questo punto vi rimando alla prossima recensione su questo stesso autore (appena mi procuro il libro) della nuova uscita: In guerra con il passato. Quest'ultimo libro, pare sia ancor più rigoroso nel riportare alla più totale credibilità il ruolo degli eventi del passato.
Buona lettura e state pur sicuri che chi guida con il bagaglio della Storia, ha indubbiamente più chance di non perdersi nelle mille vie dell'errore quotidiano.

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