sabato 26 novembre 2016

Mauro Biglino-La bibbia non parla di Dio

Eccoci qua. Le prime notizie che mi son giunte su questo autore risalgono a qualche anno fa. Ogni volta si trattava di elogi; chi lo considera un luminare della materia ebraica, chi un sovversivo della cristianità, chi un demolitore delle sacre scritture. Il passo verso la curiosità è breve, quindi, complice il titolo accattivante, mi sono fiondato alla lettura accompagnato da una forte dose di fiducia e certezza che avrei sicuramente gradito il volume. Mai aspettativa fu più disattesa.

La preparazione linguistica di Biglino è indiscutibile. Si tratta di un traduttore di ebraico biblico venuto poi a scontrarsi aspramente con le pubblicazioni ufficiali della bibbia tradotte dalla CEI. In pratica si arguisce, dalle stesse parole di Biglino, che le parole dei profeti sono volutamente interpretate arbitrariamente per far emergere che l'antico testamento si leghi perfettamente al nuovo e che al suo interno si trovino realmente le parole di Dio.
Per la prima metà del libro tutto procede scorrevole e chiaro, nulla viene lasciato al caso, anzi Biglino ha premura di donarci i rudimenti per poter efficacemente tradurre la bibbia per conto nostro, applicando al testo biblico delle semplici chiavi di lettura che ne permettano la chiara interpretazione senza allegorie o decodificazioni arbitrarie della Chiesa.

A metà del libro il nostro autore sembra perdere di colpo quella verve e credibilità che sembravano dettare il ritmo delle pagine, e al suo posto troviamo le prime crepe di teorie aliene scapestrate, fondate sul nulla. E' a questo punto che la sua mancanza di approfondimenti storici emerge. Molte delle sue perplessità e interpretazioni di fatti biblici diventano difatti inspiegabili, ma non tanto per la loro criptica complessità, quanto per la mancanza di elementi di rilevanza storica e approfondenti sulle vicende della storia del Vicino Oriente (ricavabili dagli autorevoli volumi di Mario Liverani) che completerebbero il suo discorso seguendo un sicuro percorso storico approfondito dalle sue competenze linguistiche di interpretazione ebraica. Invece nulla di tuto ciò. Ad un certo punto veniamo investiti dalle meravigliose citazioni di Zecharia Sitchin, indiscusso punto di riferimento per tutti gli ufologi, e quelle teorie che credevamo relegate nel mondo egizio delle piramidi si stagliano in tutto il loro splendore nelle pagine di Biglino, quasi sminuendo la serietà con cui aveva argomentato buona parte della prima metà del libro.

Che dire, un vero peccato. Mi son ritrovato in mano un libro noioso e lento, che finirlo pareva come la scalinata della torre di Pisa dove sembra di cadere a ogni gradino che si sale. Una cosa è certa, questo libro ha posto fine alla mia curiosità su questo autore, ma non significa che non andrei a vedere uno dei suoi seminari sulle tecniche di traduzione della bibbia; giusto per ricavare un'arma in più contro lo strapotere dell'ignoranza e delle verità calate dall'alto.

2 commenti:

  1. Concordo totalmente con la tua recensione. Biglino tralascia tutta una serie di dati storici e archeologici che, un po perché non è il suo mestiere un po per necessità, lo rendono affidabile dal punto di vista linguistico (materia a lui afferrata), ma direi abbastanza contraddittorio nell'interpretazione. Non può passare dall'affermare (come avviene per i primi capitoli) la palese valenza metaforica dei passi citati, al certificare invece la presenza aliena in base a questo o quel termine. Se per metafora intendiamo l'eden, non può passare per realtà il fascio di luce che emana Jahvè. Alla fine dunque, Biglino cade nella trappola che lui stesso ha intelligentemente ordito contro chi prende per verità assoluta tutto ciò che i testi "sacri" menzionano. Biglino condivide con le decine di comunità ebraiche sparse nella Palestina e fortemente influenzate da secoli di lotte e dominazioni subite la stessa priorità e finalità: portare acqua al proprio mulino.

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  2. ahahah concordo pienamente con la visione della sua trappola che gli si rivolge contro con i meccanismi da lui ideati per mettere all'angolo i suoi avversari traduttori.
    Quello che emerge chiaramente è che Dio ha a disposizione numerose vie per condurti a espiare le tue colpe, una di queste è farti scrivere libri come questo. Ma d'altra parte lo 'sterco del diavolo' è ben più appagante della luce divina: Dio denaro, sempre! ��

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