Fra le varie opportunità di un corrispondente vi è quella di poter osservare il mondo con l'occhio critico della distanza. Rampini è proprio uno di questi. Quello che emerge è in effetti un mondo caotico e quasi distante dalla nostra quotidianità, ma che che a ben guardare ci osserva come fossimo già il passato. È proprio con queste letture che dobbiamo essere capaci di autocritica, di meditare sul futuro, anche a fronte di eventi che non sembrano riguardarci ma che fondano le proprie ragioni a seguito di azioni che lasciano la loro impronta nelle società.
È proprio vero, spesso il battito d'ali di una farfalla è la causa di una catastrofe dall'altra parte dell'Oceano.
Rampini ci porta nell' America della Silicon Valley, delle Startup, delle bancarotte finanziarie, dei famosi Subprime e ci racconta della dura realtà che il sogno americano esige da chi le chiede la fama e il successo. Si balza poi verso l'Oriente estremo, in Giappone, la nuova ormai non più emergente nazione capitalistica, che anzi sembra aver ben appreso la lezione Occidentale: soldi, soldi e ancora soldi.
Se ti fermi sei fottuto! Come altro si può tradurre questa macchinosa società capitalistica che ti assorbe e getta via quando non sei più utile al suo funzionamento? Siamo pezzi di un ingranaggio facilmente sostituibili, drogati dal lusso e dalle distrazioni quotidiane che chiedono una sola moneta: il tuo tempo.
Il corrispondente ci fa rivivere i suoi momenti di perplessità per la rapidità dei cambiamenti sociali nei due continenti dove ha vissuto per numerosi anni, elaborando delle considerazioni che non possono non suscitare perplessità per noi casalinghi lettori del fine settimana.
È una lettura che informa, ci aggiorna, per quanto già nei due anni trascorsi dopo la sua pubblicazione tutto sia nuovamente cambiato. Le cariche politiche che ci governano intraprendono direzioni imprevedibili e nella velocità con cui il tutto accade, libri come questo sembrano già troppo datati. Non testimoniano più i grandi cambiamenti sociali come la caduta del Comunismo, ma piuttosto confermano il degrado e il baratro in cui questa generazione si è persa, circondata da mille sogni surrogato di un prodotto mediatico che ha il solo fine di non farci porre domande esistenziali, trasformandoci in capre invece che pensatori.
Da leggere e gettare via, in alternativa ci si può rivolgere al prestito bibliotecario dove potrà essere gelosamente archiviato come inutile. Ben lontano dalle considerazioni di umana sensibilità del corrispondente Terzani sempre al centro del Caos. Ma si sa, altri tempi.

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