Il fascino per il Tempo è una costante anche per il mondo del cinema che non ha mai perso occasione per imbastire saghe e film, ormai di culto. Basta citare una pellicola come Ritorno al Futuro per far emergere i ricordi di numerosi seguaci delle avventure di Emmet Brown e Marty McFly e riprendere le elucubrazioni sui paradossi temporali e le eventuali inesattezze contenute nel film. Per non parlare del più recente Interstellar, che con grande rigore scientifico ha tentato di mostrare ciò che la matematica e la fisica descrivono nelle aule universitarie.
In tempi più recenti, complici le missioni spaziali per il lancio di nuovi telescopi orbitali (James Webb Telescope una delle ultime), la curiosità sul nostro universo e i suoi misteri hanno dato una spinta alla ricerca in campo astronomico portando la Scienza a compiere enormi balzi in avanti. Tra le numerose scoperte ampiamente diffuse su social e canali di informazione non è passato inosservato quello dell’immagine del buco nero M87*, circondato da un anello luminoso del diametro di 100 miliardi di km e distante dalla terra 55 milioni di anni luce. Queste distanze incalcolabili descrivono grandezze che la mente umana fatica a concepire ma che libri come questo di Heino Falcke riesce a rendere più assimilabile, grazie alla contagiosa passione e curiosità.
Falcke non si limita a presentare con dettaglio e precisione la sensazionale scoperta, ci prende per mano e accompagna lungo il tribolato percorso umano alla scoperta dell’universo, le grandi intuizioni di Einstein, Planck, Hawking, le stelle, le galassie, i telescopi, seguendo un tracciato lineare e comprensibile che permette a noi lettori un pragmatico aggiornamento senza divagare verso temi troppo ampi per essere trattati in un unico libro. Le teorie più note sono rese intuitive e divertenti con espressioni e metafore che dipanano le perplessità di noi semplici appassionati. Se il fascino della materia è indiscutibile, la sorpresa soddisfazione di aver chiari dei concetti come l’effetto Doppler portano la giusta gratificazione alla nostra autostima.
Gli effetti del Buco Nero sono indubbiamente l’aspetto più accattivante del tema trattato, ovviamente sviluppato sempre nei limiti dello spazio concesso ma non di meno soddisfacente come primo approccio ai misteri racchiusi nelle galassie.
Come spesso capita non tutti gli aspetti di un libro soddisfano le nostre aspettative, ecco perché una certa perplessità l’ho provata anche per questa pubblicazione. Ovviamente è una mia percezione personale, ma ciò non di meno, l’ho trovata superflua alla scoperta di Falcke e il suo team. Si tratta di un excursus sulla sua fede cattolica evidenziata con l’intento di sostenere la diffusa pratica di appartenenze religiose all’interno degli ambienti scientifici, ammirevole ma non necessario in questo contesto, a parer mio. Comunque, aspetto minore rispetto alla leggerezza con cui si sfogliano le pagine di ogni capitolo.
Ignorare questo libro per chi è appassionato di spazio e ad assoluto digiuno di conoscenze scientifiche è un disinteresse che sconsiglio. L’enigma dei buchi neri aiuta a mettere una lente su tematiche che emergono sui media solo al fronte della scoperta per poi dissolversi quasi subito dal faro dall’interesse generale. Questa è l’occasione per avviare un’abitudine quotidiana verso la Scienza e le sue meraviglie alimentando curiosità e fame di ignoto. La bibliografia in calce al libro aiuta a soddisfare eventuali approfondimenti e percorsi di lettura che indicano le trattazioni più rilevanti per Falcke, base di partenza per il nostro lento apprendimento. Gli enigmi vengono illuminati dalla perseveranza di chi non si accontenta, certi di un premio invidiato da molti: la conoscenza!

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