venerdì 16 settembre 2022

Guido Morselli - Dissipatio H.G.

Lungo i binari della ferrovia su cui correva la locomotiva, il carro a fuoco dei nostri nonni per intenderci, i vagoni verdi dell’odierno trasporto elettrico segnano il passaggio tra progresso e natura, percezione moderna del rispetto ambientale e coscienziosa cura per le generazioni future. Ma proprio il nostro presente sembra diretto verso l’amaro futuro che Morselli immagina nelle pagine del suo distopico romanzo.


Protagonista è Crisopoli, immaginario paesaggio che racchiude le tragedie della quotidianità, grottesco teatro dalla cui fuga si apre l’opportunità di gettare via la maschera del quotidiano. Una Pompei senza cataclisma, avvolta dal silenzio. Son tutti spariti, eppure non matura alcuna angoscia per la solitudine, piuttosto, si diffonde una piacevole serenità, la mera constatazione di un avvenimento che nulla cambia, neanche nei moti dell’espansione cosmica. D’altronde H.G. si riferisce al Humani Generis, condannato in qualche modo verso l’estinzione per mano di se stesso e in questo romanzo apocalittico reso immortale dal monito di un destino inevitabile. 


Le previsioni di Morselli sono allucinanti, la morte dell’esistenza umana è semplicemente un altro rintocco scandito dall'incessante moto eliocentrico del pianeta Terra; come siamo apparsi su questo pianeta, così scompariremo con un “puff”; nel nulla. Questo profetico romanzo è un avviso, una messa in guardia del punto di non ritorno per le vite umane condotte senza la consapevolezza che tutto possa terminare, anzi, che la Vita possa proseguire anche senza questa scomoda presenza virale che scortica incessantemente la crosta terrestre, come fosse alla ricerca di un tesoro eterno che possa lenire l’insofferenza personale, se non un’inquietudine di proporzioni globali. 


Morselli è talmente proiettato nel futuro che qui in Italia non si sono neanche accorti della pubblicazione di questo romanzo postumo nel lontano 1977, ben quattro anni dopo il proprio suicidio. Abbiamo dovuto attendere gli americani per vedere, nel dicembre 2021, ripubblicato questo capolavoro apocalittico e distribuito nelle librerie. Viene tradotto e dato alle stampe con un’aggiunta al titolo, necessario per accattivarsi l’occhio straniero: The Vanishing. L’aggettivo sembra proprio indicare quel tratto di correttore bianco che spazza l’esistenza della carta incisa dalla biro, dopo tutto anche l’autore sperimenta in prima persona l’epilogo del suo innominato personaggio. Perso nella solitudine decide di non dare un futuro a se stesso come nel romanzo non lo permette all’odioso bipede, concedendosi alla “ragazza dall’occhio nero”, come chiama la rivoltella nel suo romanzo, con un tocco di romantico sentimento per la fredda  rivoltella dispensatrice di libertà.


Morselli è un autore per lo più postumo per quasi tutta la sua produzione letteraria. I continui rifiuti, tra cui quest’ultimo “Dissipatio H.G.” lo portano ad abbracciare la morte come urlo finale di una voce letteraria soffocata. Eppure sarebbe confortante sapere che l’eco della sua attuale fama sia giunta anche alle sue orecchie, per ripagare le delusioni vissute. Forse ancora più orgoglio proverebbe nel sapere che oggi esiste un premio letterario in suo nome, o forse non ne sarebbe affatto interessato. L’eco della sua penna ha attraversato quasi mezzo secolo di vicissitudini terrestri, cataclismi, democrazie e dittature per riemergere con disarmante attualità come promemoria di questo destabilizzante presente.


Perché leggere questo assurdo romanzo scritto dalla penna di chi soffre per l'umanità? Perché il senso della vita al quale tentiamo di dar risposta non può essere determinato solo dal male quotidiano che subiamo; forse solo immaginando di perdere tutto possiamo dare un nuovo senso ai brandelli di risposte celate. Immaginare un futuro senza noi stessi ci mette di fronte al fatto compiuto, alla possibilità di un’acre inesistenza. Abbiamo fatto la differenza per qualcuno, abbiamo significato qualcosa, lasciamo traccia del nostro passaggio? 


Ognuno ha un testimone da consegnare ai posteri, la volontà di incidere la coscienza del prossimo, il bisogno di contribuire nel grande disegno Universale, che per chissà quale masochistica volontà abbiamo deciso di piegare al nostro passaggio, eppure non ci obbliga nessuno.

 

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