Quando penso alla famosa foto scattata dai confini del Sistema Solare dalla sonda Voyager, che ritrae la Terra come <<un granello di polvere sospeso in un raggio di sole>>, come disse Sagan, mi sento poco più di un insignificante pixel ritratto sul gigantesco schermo dell’universo. Cosa facevo quel giorno? Ero a scuola? Ero felice? Sicuramente lo era la Stewart intenta a inseguire i propri sogni con l’obiettivo di diventare una scienziata, una ricercatrice, anzi, un’esploratrice di mondi distanti e siamo sicuri che ci sia riuscita perché ora ho questo libro tra le mani e le sue aspirazioni dell’allora futuro sono ora incise nero su bianco su questo Best Seller che tratta l’argomento più gettonato dell’ultima decade: Marte.
L’attrazione rivolta al pianeta Rosso non è una novità per scienziati, scrittori e sognatori. Questo minuscolo punto di luce, che spesso accompagna il sorgere della Luna, ha sempre esercitato una magnetica attrazione tra le menti e fantasie umane. Storie, racconti più o meno improbabili o catastrofici sono strettamente legati alla nostra esistenza sulla Terra, ma forse lo sono ancora di più se pensiamo agli studi e ricerche che si sono svolti dal dopoguerra fino all’attuale ricorsa allo Spazio che ha preso piede nell’ultima decade trascorsa.
Marte somiglia alla Terra e si presta come incontaminata risorsa per lo sviluppo di ricerche che paradossalmente tentano di dare risposte sul passato del nostro pianeta. Marte è un perfetto Case Study di un passato privo di antropizzazione che consente di trovare risposta ad enigmi del passato per rivolgere uno sguardo al nostro futuro come specie. Dal laboratorio di ricerca del Jet Propultion Laboratory si raccolgono dati per elaborare la storia di un pianeta speculare al nostro, una sua versione parallela dal destino meno fortunato. La Stewart ci accompagna attraverso il progresso tecnologico e le più famose campagne di ricerca entrate ormai nella storia. Gli strumenti che portano la firma alle conquiste dell’esplorazione sono presenti in ogni capitolo, dal telescopio alle sonde, satelliti, lander e rover spaziali grandi quanto un’auto.
In parallelo la vita dell’autrice emerge come grande avventura, grazie a impegno e dedizione alla costante ricerca di un posto nel mondo, alla ricerca di se stessi, nonostante le perplessità e paure che la accomuna a tanti, spesso destinati a grandi cose. Man mano che si avanza nella lettura si ottiene un aggiornamento di tutte le missioni sviluppate dalle agenzie spaziali negli ultimi cinquant’anni che permette di avere un quadro chiaro dei successi e fallimenti che si sono susseguiti. Sentimento comune è la perseveranza dell’obiettivo, presente anche nell’ultima missione rappresentato dal Perseverance e Ingenuity, emblema di questa attitudine. Come la vita insegna, dagli errori si può solo imparare e rialzarsi è un dovere per chi ha assunto un impegno nei confronti della ricerca. Non mancano le citazioni di famosi ricercatori tra cui Carl Sagan, pioniere della passione per la divulgazione scientifica; l’uomo che in pratica ha fatto sognare lo spazio agli attuali ricercatori e astronauti sparsi nel mondo grazie ai suoi noti programmi e libri.
Se la prima parte risuona più come una cronostoria delle missioni su Marte in parallelo agli studi della Stewart, la seconda si focalizza pienamente sul pianeta Rosso e in particolare sulla sorprendente missione del Curiosity, primo vero rover esplorativo. La meraviglia è tanta nel sentir descrivere tutti i retroscena ignoti al grande pubblico. Il ritmo circadiano marziano è allineato ai turni di lavoro dei laboratori che guidano il rover da distanze inimmaginabili, il sofisticato spettrometro di massa montato sul Curiosity noto come SAM si erge come apice del progresso tecnologico e prima esperienza riuscita rispetto ai numerosi tentativi precedenti, tra cui le missioni Viking.
Verso la conclusione tocchiamo i successi più recenti del rover Perseverance nel cratere Jazero, intento a operare dei carotaggi al fine di ottenere dei campioni stratigrafici incontaminati che potranno raccontarci dettagli impensabili solo poche decadi fa. Proprio a questo proposito poche settimane fa la Nasa ha diffuso le immagini di questi stessi carotaggi compiuti dal Rover, confermando quello che la Stewart ci indica come prossima missione durante la stesura del libro.
Si tratta di un pubblicazione tributo alla ricerca, scorrevole ed appassionata, nonché puntuale e precisa nel traghettarci lungo cinquant’anni di scoperte. Appetibile per tutti i palati La vita su un altro pianeta perde di attualità ma entra nella storia divulgativa, trasmette curiosità e voglia di approfondire e riesce a farci sentire meno smarriti in questa oscurità non necessariamente ostile. L’ignoto diventa un amico sul quale poggiare la fame di conoscenza e con la sua capacità narrativa Sarah Stewart Johnson ci convince che nulla è impossibile se condiviso con tutti.
Nessun commento:
Posta un commento
Regole di comportamento:
1)I commenti inerenti gli argomenti trattati, utili allo sviluppo delle tematiche, non verranno rimossi.
2)Ti prego di mantenere un tono rispettoso evitando di offendere gli altri partecipanti.
3)Non utilizzare questo spazio pubblico per condividere pubblicità di natura personale.
4) Ti ringrazio per il tempo che dedichi al mio blog.